Presentazione
La necessità di avere un'organizzazione efficiente e moderna per fronteggiare efficacemente il problema delle dipendenze è stata sottolineata più volte oltre che nella V Conferenza Nazionale Antidroga di Trieste, anche dalle più importanti organizzazioni europee. Non si poteva quindi trascurare questo importante aspetto che può dare concretezza e operatività alle strategie generali di intervento, così come ben riportate nel Piano di Azione Nazionale (PAN). In questo contesto va inoltre considerata la nuova strategia che da tempo il nostro Dipartimento promuove e cioè che è necessario affrontare, anche in termini organizzativi e in maniera parallela, tutte le dipendenze nel loro complesso: quella da sostanze stupefacenti, da abuso alcolico, da tabacco, da uso di farmaci non prescritti, da gioco d'azzardo e da altri comportamenti compulsivi.
Il Dipartimento Politiche Antidroga si è impegnato quindi a predisporre questo importante documento che vuole essere di orientamento metodologico per gli operatori del settore, ferma restando l'autonomia programmatoria e organizzativa delle Regioni e Province Autonome. Lo spirito che pervade il documento è quello di creare una forte integrazione tra i servizi, tra il pubblico e il privato sociale, tra le amministrazioni centrali, regionali e locali, dotandosi di uno strumento organizzativo quale è il Dipartimento delle Dipendenze, che dovrebbe dare risposte integrate e tempestive, sia nell'ambito preventivo, terapeutico e riabilitativo. Il documento sottolinea, oltre che gli aspetti organizzativi, anche la necessità che le moderne strutture che si occupano di dipendenza debbano essere maggiormente orientate da un lato verso la diagnosi precoce per attivare interventi altrettanto precoci, dall'altro, verso il recupero totale della persona tossicodipendente mediante cure appropriate, ma soprattutto mediante lo sviluppo di altrettanti appropriati programmi individuali di riabilitazione.
L'Italia dispone di una rete di servizi e comunità terapeutiche estremamente articolata e ben funzionante che necessita tuttavia di migliorare ancora la propria organizzazione anche acquisendo una maggiore e propria identità e la possibilità di sviluppare nuovi modelli di intervento che puntino soprattutto ad incrementare le azioni di prevenzione, da un lato, e quelle di riabilitazione e reinserimento delle persone tossicodipendenti, dall'altro. Oltre a questo, vi è la necessità di poter migliorare anche il problema più volte riscontrato della forte eterogeneità che queste strutture spesso hanno tra le varie Regioni italiane. Non vi è dubbio che risposte più coordinate e più organizzate su tutto il territorio nazionale possono dare migliori risultati e fare in modo che gli interventi siano più efficaci, riuscendo quindi a fornire risposte molto più complete e tempestive non solo alle persone tossicodipendenti ma anche alle loro famiglie. Ci auguriamo che questo ennesimo contributo del Dipartimento Politiche Antidroga possa essere ben accolto dagli operatori del settore e dalle Amministrazioni competenti in quanto siamo convinti che la guerra alla droga si possa vincere solo se tutti insieme riusciremo a trovare una maggiore integrazione, un miglior coordinamento, un visione comune e una forte unità di intenti.