Presentazione
Uso di droghe e dipendenza sono da sempre state associate ad una varietà di infezioni. Per molti anni si è ritenuto che questa relazione fosse dovuta unicamente all'uso iniettivo di sostanze e allo scambio di siringhe. Pur rimanendo la via parenterale di assoluta rilevanza, è da sottolineare come l'uso di sostanze determini sempre di più un importante impatto su comportamenti a rischio, quali la
promiscuità sessuale, che a loro volta rappresentano un importante causa di acquisizione di infezioni, HIV in primis. Inoltre, lo stato di marginalizzazione sociale che in tutto il mondo accompagna la maggior parte dei tossicodipendenti, nonché l'effetto immunosoppressivo di alcune sostanze d'abuso, contribuiscono all'aumentato rischio di infezione tra i tossicodipendenti.
Le infezioni nel tossicodipendente presentano varie problematiche, non solo in termini di complessità dei problemi clinici da affrontare, ma anche inerenti la gestione di pazienti particolarmente "difficili" dal punto di vista psicosociale. Tuttavia, nonostante la persistente attualità e i cambiamenti epidemiologici delle patologie infettive nei tossicodipendenti, da diversi anni si è rilevato un notevole calo dell'offerta, da parte dei servizi per le tossicodipendenze, del test HIV e per le Epatiti B e C, decremento che potrebbe comportare un ragguardevole ritardo nella diagnosi precoce relativamente a tali infezioni, con una riduzione dell'accesso anche alle terapie.
Vi è la necessità, quindi, da più parti segnalata, di rilanciare l'offerta del test per queste importanti infezioni nella popolazione tossicodipendente, perseguendo così una strategia di "early detection" la quale, oltre ad assicurare una cura tempestiva per gli aventi bisogno, assicura anche un migliore contenimento della diffusione inconsapevole delle infezioni in questione.