Cannabinoidi sintetici in Europa – Nuovo rapporto tecnico dell’EMCDDA

28 settembre 2021

L’EMCDDA ha pubblicato il 9 settembre 2021 il nuovo rapporto tecnico “Synthetic cannabinoids in Europe – a review”, per offrire una rassegna sull’insieme delle conoscenze riguardanti i cannabinoidi sintetici monitorati dal Sistema di Allerta Precoce dell’UE. Lo scopo è accrescere la consapevolezza su queste sostanze e supportare gli attori rilevanti nel prepararsi a rispondere alle minacce che esse comportano sia a livello di salute pubblica che a livello sociale.

I cannabinoidi sintetici sono funzionalmente simili al D9-tetraidrocannabinolo (D9-THC), la principale sostanza psicoattiva contenuta nella cannabis, legandosi agli stessi ricettori, nel cervello e in altri organi, del THC. Originalmente sviluppati a scopo di studio, intorno alla metà degli anni 2000, hanno iniziato a comparire in Europa in prodotti chiamati “spice” e altri nomi di fantasia, venduti come sostituti “legali” della cannabis, mescolati a materiale vegetale, in miscele da fumo. Più recentemente, accanto a queste, sono apparsi nuovi prodotti, fra cui liquidi per sigarette elettroniche.

All’insaputa dei consumatori, i cannabinoidi sintetici sono anche usati per adulterare il cannabidiolo (CBD) e i liquidi a base di THC, nonché altre droghe illegali, quali gli oppioidi, e prodotti a basso contenuto di THC come miscele vegetali e resine. Poiché questi prodotti adulterati sono molto difficili da distinguere, per aspetto, odore e sapore, dai prodotti illegali a base di cannabis “genuini”, i loro consumatori  possono non essere consapevoli di usare cannabinoidi sintetici, ed essendo questi ultimi sostanze molto potenti, il rischio di avvelenamento è molto elevato. Infatti, malgrado le similitudini, i cannabinoidi sintetici possono produrre intossicazioni molto più gravi e avvelenamenti più severi della cannabis.

In Europa, i cannabinoidi sintetici sono monitorati come nuove sostanze psicoattive dal Sistema di Allerta Precoce dell’Unione Europea e costituiscono il gruppo più numeroso di sostanze monitorate dall’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze - EMCDDA, con ben 209 di esse segnalate fra il 1° gennaio 2008 e il 31 dicembre 2020.

Malgrado le misure intese a ridurre la disponibilità di cannabinoidi sintetici nel mercato della droga, i dati presentati dall’EMCDDA, attraverso il Sistema di Allerta Precoce, mostrano la loro vasta presenza in Europa. E il costo relativamente basso, la facile disponibilità e l’alto potenziale sembrano averne diffuso il consumo, soprattutto fra gruppi particolarmente marginalizzati, come senzatetto e carcerati, con segnalazioni crescenti di gravi conseguenze. Inoltre, la pandemia da COVID-19, con le relative misure di contrasto, potrebbero influire sulla distribuzione e l’uso dei cannabinoidi sintetici, addirittura aumentandone la diffusione.

“In futuro, ci si può attendere che cannabinoidi sintetici ad alta potenza, facili da sintetizzare, continueranno a essere introdotti nel mercato”, afferma il rapporto, concludendo che, per ridurre i rischi sanitari e sociali rappresentati da queste sostanze, sono necessari forti sistemi di allerta precoce, per individuarle, valutarle e rispondere alle loro minacce in maniera tempestiva.

Il rapporto completo, in inglese, è disponibile al link https://www.emcdda.europa.eu

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