26 luglio 2018
26 LUGLIO - Stop all'utero in affitto, riforma del fisco a favore della famiglia, contratti prematrimoniali, tutela del “superiore e supremo interesse dei minori”, rafforzamento del sistema dei consultori, un codice per la disabilità per “una riforma dell’intero sistema di tutela e sostegno ispirata alla semplificazione” e massimo impegno per “cercare di potenziare il Fondo per la non autosufficienza”. E ancora, capitolo adozioni: riduzione degli enti autorizzati (oggi oltre 60) e tavolo con le Regioni per un migliore coordinamento. Capitolo antidroga, potenziamento dell’attività del dipartimento, lotta dura alle sostanze stupefacenti e chiarezza sui cosiddetti cannabis shop. Sono, in sintesi, alcuni dei punti programmatici illustrati oggi in Commissione Affari Sociali della Camera dal ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, che ha tracciato un quadro degli interventi in programma per il suo mandato. Fontana ha rimarcato che l’investimento a favore della famiglia è “ad alto valore aggiunto” e che la crisi demografica “è un problema non certo risolvibile soltanto allargando le maglie dei flussi migratori”, ha inoltre sottolineato come “l’attuale sistema del welfare familiare non tuteli le esigenze delle famiglie” e vada quindi riformato, anche tutelando il diritto delle mamme “ad accrescere il proprio percorso professionale”, perché “fare figli fa bene anche alla produttività sul lavoro”. Fontana ha poi precisato che sarà sua premura contrastare in tutti i contesti possibili la pratica dell’”utero in affitto”, “pratica vietata dal nostro ordinamento, anche penalmente”. Nel settore della disabilità l’intenzione del ministro è di “presentare un disegno di legge delega del Governo con l’obiettivo di riordinare tutta la disciplina sulla disabilità” (il cosiddetto Codice delle disabilità) per una “riforma ispirata alla semplificazione”. Altro tema: il contrasto ai cosiddetti “falsi invalidi con azioni mirate laddove i dati mostrino delle anomalie” e la razionalizzazione delle procedure di verifica per evitare “la vessazione attraverso visite e accertamenti ad esempio nei confronti di chi ha malattie genetiche rare”. “La dotazione del Fondo per le non autosufficienze deve essere incrementata”, ha poi detto il ministro “e vanno rafforzati gli strumenti volti all’inclusione lavorativa a partire dagli incentivi alle assunzioni dei lavoratori con disabilità”. “Alcune proposte interessanti e valide sono già emerse, come l’introduzione della figura dello studente caregiver familiare, cui riconoscere, nell’ambito del percorsi scolastici e universitari, specifici crediti formativi connessi all’attività di assistenza familiare. Penso che si debba trarre spunto dalle belle idee e dalle esperienze virtuose”. Per quanto riguarda le adozioni, tra le deleghe del ministro, Fontana intende “snellire le procedure e gli enti coinvolti”, “rafforzare la disponibilità all’ascolto della Cai”, “coinvolgere la rete dei garanti regionali”. Il ministro si è detto “orgoglioso dei dati record riferiti all’ adozione di bambini stranieri con disabilità, il segno dell’altissimo grado della nostra cultura, che ci rende orgogliosi di essere italiani”. In generale - ha concluso Fontana - “lavoriamo per semplificare la vita a famiglie e cittadini con disabilità”. “La famiglia - ha precisato il ministro - è l’avamposto di trincea dello Stato sociale ed è nostro dovere aiutarla con tutti i mezzi”.