Aritmie e morti cardiache più frequenti con cocaina e metamfetamine
L’assunzione di sostanze illecite stimolanti, come la cocaina e le metamfetamine, sembra accrescere significativamente l’incidenza di alterazioni del ritmo cardiaco anche gravi e capaci di condurre alla morte, specialmente se a farne uso sono le donne e gli uomini al di sotto dei 65 anni di età.
Il dato emerge da un’ampia ricerca scientifica pubblicata sullo European Heart Journal, la rivista ufficiale della Società Europea di Cardiologia, condotta su oltre 29 milioni di soggetti di età superiore a 18 anni e sottoposti a cure mediche in California tra il 2005 e il 2019. Il 2,3% di essi risultava fare uso di metamfetamine e l’1% di cocaina.
Lo studio ha evidenziato che, nel corso di circa 10 anni, le persone che erano consumatori abituali di metanfetamine avevano quasi il doppio delle probabilità di sviluppare gravi aritmie cardiache e un rischio di morte più alto del 50% rispetto a chi non ne faceva uso. Nel caso della cocaina, chi assumeva regolarmente questa sostanza mostrava un rischio di tachicardie ventricolari e di mortalità superiore rispettivamente del 29% e del 68% rispetto alla media. In entrambi i casi, il legame tra il consumo di sostanze stimolanti e incidenza dei disturbi appariva più pronunciato nella popolazione femminile e negli uomini al di sotto dei 65 anni di età.
"Questi risultati sottolineano l'importanza di evitare metanfetamina e cocaina per prevenire le aritmie ventricolari e la morte prematura", sottolineano gli autori dello studio. Secondo i ricercatori, l’uso di queste sostanze avrebbe un effetto predittivo sui danni cardiaci equiparabile o addirittura superiore rispetto ad altri fattori di rischio cardiovascolare normalmente considerati in ambito medico, come il diabete mellito, l’ipertensione, la dislipidemia e le malattie coronariche.
Fonte: Noubiap JJ et al. Illicit stimulants and ventricular arrhythmias: a longitudinal cohort study. European Heart Journal, 7 maggio 2025. https://doi.org/10.1093/eurheartj/ehaf282