Il consumo di cannabis aumenta il rischio di infarti e ictus
Fumare cannabis può aumentare significativamente il rischio di infarti e ictus, anche se si è giovani e in buono stato di salute. È quanto emerge da due ampi studi presentati nel corso della sessione annuale dell’American College of Cardiology, che rafforzano le evidenze sui danni al cuore provocati dalla cannabis e dai suoi derivati.
Il primo studio, pubblicato sulla rivista JACC Advances e condotto su un campione di 4,6 milioni di soggetti con età inferiore a 50 anni, ha mostrato che i fumatori di cannabis avevano un rischio di essere colpiti da infarto sei volte maggiore rispetto ai soggetti non fumatori. Gli stessi soggetti mostravano inoltre un’incidenza quattro volte maggiore di ictus ischemico e due volte maggiore di disturbi cardiovascolari, malgrado la giovane età dei partecipanti allo studio e l’assenza di patologie pregresse.
La seconda presentazione ha invece preso in esame12 ampi studi pubblicati a livello internazionale, per un campione totale di 75 milioni di persone. Combinando assieme i risultati, i ricercatori hanno evidenziato che i consumatori abituali di cannabis avevano un rischio di andare incontro a infarto 1,5 volte superiore rispetto ai soggetti non fumatori.
Sebbene il meccanismo attraverso cui la cannabis e i suoi derivati possano influenzare il sistema cardiovascolare non sia ancora del tutto compreso, i ricercatori ipotizzano che le sostanze come la marijuana siano in grado di alterare il ritmo cardiaco, accrescere la richiesta di ossigeno da parte del cuore e contribuire alla disfunzione endoteliale, ostacolando il corretto funzionamento del muscolo cardiaco.
Fonte: Kamel I et al. Myocardial Infarction and Cardiovascular Risks Associated with Cannabis Use: A Multicenter Retrospective Study. JACC: Advances 2025. DOI: 10.1016/j.jacadv.2025.101698.