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Oppiacei

Oppioidi

Alcuni oppiacei sintetici, come il metadone e l’ossicodone sono in grado di legarsi ai recettori oppioidi endogeni hanno un potenziale d'abuso simile a quello della morfina, sebbene talvolta se ne sottovaluti la pericolosità.

Effetti

Un individuo sotto l'effetto di oppioidi presenta miosi (pupille a punta di spillo), euforia, sonnolenza, stato confusionale, difficoltà nel parlare e coordinare i movimenti, ipotensione, bradicardia, ipotermia, vomito, respiro meno profondo fino al rantolo (talvolta erroneamente scambiato per russare) e incapacità di respirare autonomamente nel caso di un'intossicazione grave. Durante la fase "down", quando gli effetti svaniscono, si osserva un aumento dell'aggressività e la ricerca della nuova dose (craving).

Rischi

Il metadone può provocare depressione respiratoria in modo simile alla morfina. L'overdose può essere più subdola rispetto a quella da eroina, poiché la tossicità non è immediata e può manifestarsi dopo alcune ore, dato che la sostanza ha una lunga durata d'azione e richiede del tempo per essere assorbito e circolare nel corpo.

L'ossicodone genera un forte rischio di dipendenza ed è una delle sostanze che ha causato casi di overdose tra i giovanissimi anche nel nostro Paese.

La codeina, altro principio attivo naturale dell’oppio, venduto in alcune formulazioni farmaceutiche, e assunta sotto forma di sciroppo, miscelata a bevande gassate per ottenere il cosiddetto «purple drank» può generare gravi intossicazioni, specialmente in presenza di assunzione simultanea di alcol o di altre sostanze stupefacenti o farmaci.

Riferimenti

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