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LA COCAINA

La cocaina è un alcaloide presente nelle foglie della pianta arbustiva Erythroxylon coca, originaria delle zone Andine del Sud America. Storicamente considerata un dono degli dèi, le popolazioni locali hanno tradizionalmente masticato le foglie per ottenere una piccola quantità della sostanza, utilizzandola per combattere fame, fatica e il mal d'altitudine.

La cocaina viene estratta dalle foglie e trasformata in cocaina cloridrato e in forme cristalline come la cocaina base e il crack, in grado di raggiungere il cervello in modo estremamente rapido e potente. È un potente stimolante e ha un significativo potenziale di provocare dipendenza, sia psicologica che fisica, per la sua forte azione sul sistema della ricompensa.

Effetti

Gli effetti psichici della cocaina includono inizialmente vigilanza, iperattività, ipersensibilità emotiva, aumento dell'attenzione, senso di benessere ed euforia. Questa fase eccitata è seguita da una fase "down", caratterizzata da spossatezza, depressione, calo dell'attenzione e del tono dell'umore. L'uso di cocaina può anche portare a un aumento dell'aggressività e a fenomeni simil-psicotici. I sintomi caratteristici sono midriasi (pupille dilatate), aumento della vigilanza, iperattività, aggressività, pallore, aumento della temperatura corporea, anoressia e progressivo dimagrimento. Durante la fase "down", il soggetto può apparire apatico, sonnolento, anedonico e incline alla depressione. L'intossicazione acuta può manifestarsi con agitazione psicomotoria, ipertensione e ipertermia.

Rischi

La tossicità della cocaina coinvolge diversi organi, con rischi significativi a livello cardio-circolatorio, tra cui tachicardia, crisi ipertensive, vasocostrizione coronarica, anomalie del ritmo e della conduzione, ictus, ischemia e infarto miocardico acuto, morte improvvisa, miocardite, endocarditi e dissecazione aortica. A lungo termine, si verificano alterazioni morfologiche e funzionali del cuore e dei vasi, dei polmoni e degli organi interni. La cocaina è diffusa in diverse fasce di popolazione, e il calo dei prezzi ha aumentato il rischio di esposizione, soprattutto tra i giovani (adolescenti e preadolescenti), con conseguenti pericoli a livello fisiologico e psichico.

Riferimenti

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